04 settembre 2002

 

TPI: Il rapporto dell'esperto militare della Procura accusa Milosevic


Golubovic conferma che l'ordine per l'insabbiamento dell'indagine su Profondità 2 è venuto dal ministro dell'Interno. Discusso il rapporto dell'OTP del perito militare Sir de la Billiere. Il TPIY commenta il rapporto della Repubblica Srpska.


L'Aja, 4 settembre 2002 - Nell'udienza odierna del processo a carico di Slobodan Milosevic Chaslav Golubovic ha confermato che l'ordine per l'insabbiamento delle indagini sul camion frigorifero pieno di cadaveri trovato nel Danubio arrivava direttamente da Belgrado.

È stato quindi discusso il rapporto della Procura sulla struttura militare nella ex Yugoslavia durante il regime Milosevic. L'esperto militare dell'OTP ha spiegato che è altamente probabile che le azioni militari fossero coordinate dall'alto a livello politico. Milosevic ribatte aserendo che il rapporto è stato elaborato solo sulla base dell'atto di accusa ed è basato su semplici supposizioni, ma non su conoscenza diretta
Si è svolta inoltre la consueta conferenza stampa del mercoledì

Golubovic: arrivava da Stojiljkovic l'ordine per l'insabbiamento dell'indagine su Profondità 2

Si è concluso il controinterrogatorio del colonnello Chaslav Golubovic sul caso del camion frigorifero pieno di cadaveri di kosovari ritrovato nel Danubio, a Tekija vicino Kladovo nell'aprile del 1999.

Chaslav Golubovic ha confermato che Vlastimir Djordjevic, allora capo del Dipartimento di sicurezza pubblica (RJB) del ministero degli interni (MUP) della Serbia, ha ordinato che il camion venisse rimosso e distrutto con esplosivo, i corpi portati altrove e che nessuno dovesse parlare con la stampa delle indagini in corso. Il caso fu dichiarato all'epoca 'segreto di stato'.

Il colonnello Golubovic ha sostenuto e confermato che gli ordini partivano direttamente da Vlajko Stojiljkovic, l'ex ministro dell'Interno che si è suicidato sulle scale di fronte al Parlamento lo scorso aprile. Il teste dell'accusa ha perlatro specificato che si è trattato di una situazione "non ordinaria", altrimenti non avrebbe "ricevuto indicazioni e interferenze" da Belgrado.

Il rapporto dell'esperto militare

È stato oggi discusso il rapporto elaborato dall'ex ufficiale britannico Peter de la Billiere per la Procura Onu sulla struttura militare di MUP e VJ, sulle modalità delle azioni militari in Kosovo e sulla funzione costituzionale del Presidente della Repubblica per la legge federale vigente durante il conflitto in Kosovo.

Sir de la Billiere ha chiarito che, stando alle informazioni in suo possesso e alla sua personale esperienza in campo militare (oltre 40 anni), le azioni documentate dalla Procura debbono essere state "pianificate e coordinate a livelli superiori di comando, seguendo delle precise indicazioni politiche".

Ecco perchè è stata un'operazione decisa a livello politico

"Data la quantità di civili che si suppone siano stati uccisi in 'operazioni militari' devo notare - ha affermato l'esperto - che per definizione non è possibile che vi sia un tale numero di civili uccisi nello stesso posto, perché le operazioni militari non includono i civili". "Se ciò accade - ha precisato - devo dire che è stata un'operazione coordinata, non si è trattato di un'operazione individuale di teste calde ma coordinata e decisa a livello politico"

Nel rapporto sir de la Billiere analizza la struttura militare, il tipo di azioni condotte, la Costituzione, i manuali in dotazione all'esercito e alla polizia.
Nello specifico, alle pagine 19 e 20 del rapporto, l'ufficiale britannico evidenzia che in base a quanto previsto dall'art. 136 della Costituzione il presidente della Repubblica Yugoslava (all'epoca dei fatti, Slobodan Milosevic, ndr) aveva il potere di "assumere, promuovere, e dimettere dal servizio, ufficiali dell'Esercito della Yugoslavia in base alla Legge Federale: ha il potere di assumere e dimettere il Presidente, i Giudici e i Delegati dei Tribunali Militari e delle Procure Militari".
Pertanto, secondo l'esperto della Procura Onu, "il Presidente della Yugoslavia era il supremo responsabile per la disciplina e le regole all'interno del VJ"

A conclusione del controinterrogatorio, incentrato sul tentativo di screditare la credibilità del rapporto, l'amicus curiae Misha Wladimiroff ha iniziato l'esame del teste e proseguirà domani. Slobodan Milosevic ha focalizzato il controinterrogatorio sulle fonti e sui dati utilizzati per la compilazione del rapporto

La conferenza stampa

Nella consueta conferenza stampa del mercoledì il portavoce del Tribunale Penale per la ex Yugoslavia ha commentato il rapporto della Commissione della Repubblica Srpska per la collaborazione con il TPIY sul massacro di Srebrenica.

Jim Landale ha affermato che la cifra di 2.000 vittime di cui si parla nel rapporto è "sproporzionata", ricordando la condanna di Radislav Krstic a 46 anni di detenzione.
"E' verità giudiziaria - ha aggiunto - che a Srebrenica siano state uccise molte persone, una cifra compresa tra le 7.000 e le 8.000 vittime. Questo - ha chiarito Landale - è quanto provato dal TPIY"

by Valentina Cosimati
pubblicato su RadioRadicale.it
L'Aja, 4 settembre 2002

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