05 giugno 2002

 

Racak, depone comandante Uck. Teste reticente rischia 7 anni.

Depone oggi il comandante dell'Uck a Racak. Il testimone 'K12' rischia 7 anni di carcere. Proseguono le testimonianze dirette sul massacro di Racak. Confermata testimonianza di Walker la prossima settimana.

L'Aja, 5 giugno 2002 - Ha testimoniato oggi il comandante dell'Esercito di Liberazione del Kosovo a Racak, Shukri Buje, che non ha negato la presenza dell'Uck nella zona e ha fornito un quadro sull'organizzazione militare della resistenza kosovara.
Nella consueta conferenza stampa del mercoledì la Procura ha fornito dei chiarimenti sul teste dell'accusa che si è rifiutato di rispondere e ha confermato la testimonianza dell'Ambasciatore Walker.
I testimoni diretti del massacro di Racak hanno raccontato la loro esperienza.

I testimoni diretti del massacro di Racak

Con le deposizioni di Xhemajl Beqiri e di Nesret Shabani sono stati chiariti alcuni punti già affrontati nelle udienze precedenti. In particolare tutti e due i testimoni hanno parlato di un'azione condotta da esercito e polizia serba (VJ e MUP), e non soltanto dai MUP come affermato dalle fonti ufficiali del governo di Belgrado. Inoltre hanno ulteriormente chiarito il punto della 'fila' di cadaveri, secondo Belgrado portati lì dall'Uck per inscenare il massacro.

Nello specifico Beqiri ha raccontato di essere stato catturato dalle milizie serbe insieme ad un gruppo di uomini. Dopo averli brutalmente picchiati, i militari hanno ordinato loro di mettersi in fila e camminare verso il villaggio di Rance, passando per "una piccola strada che costeggia la collina di Bebush".
"Ci dicevano di sbrigarci - ha raccontato Nesret Shabani - ma io insieme ad altri 4 uomini abbiamo iniziato a rallentare il passo e appena abbiamo potuto ci siamo nascosti. Non se ne sono accorti, ma dopo circa venti metri abiamo sentito delle urla disumane, sembrava che li stessero torturando. Poi abbiamo sentito dei colpi di arma da fuoco e il silenzio".
"Ho visto - ha proseguito Shabani - cadaveri con tantissimi fori di proiettili, con le gole tagliate e gli occhi che pendevano fuori dalle orbite"; c'era un uomo "cui era stato asportato lo stomaco, non lo dimenticherò mai. Così come non dimenticherò mai mio figlio".

I testimoni oculari hanno specificato che "erano tutti vestiti in abiti civili"

Testimonia comandante dell'Uck

Oggi ha deposto il comandante dell'Uck Shukri Buje, fornendo un quadro dell'attività della resistenza kosovara. Buje ha vissuto come rifugiato politico in Svizzera, paese dal quale ha organizzato e coordinato le attività dell'Uck, anche se - ha sottolineato - "non c'erano militari dell'Uck in Svizzera". Era nel dipartimento di comunicazione dell'Uck e ha lavorato come giornalista per la maggior parte del tempo. È stato arrestato durante le manifestazioni studentesche del 1989, cui ha partecipato come studente.

"Sono stato riconosciuto come prigioniero politico in Svizzera e da lì ho cercato di organizzare l'attività per aiutare i miei compagni", ha ricordato Shukri Buje che ha "iniziato a supportare l'Uck dagli inizi del 1996", quando cioè l'Esercito di Liberazione del Kosovo ha fatto la prima comparsa 'ufficiale'.

Secondo quanto raccontato dal testimone dell'accusa "l'uso della forza da parte dell'Uck è stata l'ultima possibilità ma si è sempre cercato un accordo"

L'Uck "aveva una struttura formale", con quartier generali, basi, strutture di comando, strutture per il reclutamento dei miliziani, uffici per l'informazione. "Le armi - ha affermato - arrivavano principalmente dall'Albania, ma anche dall'esercito serbo stesso".

"Racak era nella mia area di controllo" - ha spiegato il teste, specificando che nella cittadina era presente una postazione dell'Uck, ma non un quartier generale e comunque questa base era facilmente individuabile e "i civili non avevano accesso all'area". Racak, quindi, non poteva essere considerato un quartier generale della resistenza kosovara, soltanto 9 delle 45 persone assassinate (le stime delle vittime sono sempre al minimo) erano infatti miliziani dell'Uck.

Milosevic afferma di aver trovato un arsenale a Racak

Slobodan Milosevic ha affermato, mostrando un video, che le forze di polizia hanno sequestrato a Racak un vero e proprio arsenale dell'Uck.
Nel video vengono mostrate armi per un intero esercito. "Tutti sanno - ha affermato il teste dell'accusa - che 9 soldati dell'Uck sono stati uccisi a Racak e il numero di armi mostrate in quel video è eccessivamente grande"

Il controinterrogatorio proseguirà domani

La conferenza stampa

Florence Hartmann, portavoce dell'OTP ha chiarito che il Testimone K12 rischia sette anni di carcere o una pena pecuniaria e ha spiegato che entro 28 giorni dovrà presentarsi in aula.
Il portavoce del TPIY, Jim Landale, ha inoltre confermato che la prossima settimana il capo della Missione di controllo in Kosovo dell'Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa, ambasciatore William Walker deporrà in aula


by Valentina Cosimati
pubblicato su RadioRadicale.it
L'Aja, 5 giugno 2002

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