03 maggio 2002

 

Duello in aula tra Milosevic e Rugova

L'Aja, 3 maggio 2002

Oggi storico confronto in aula tra l'ex presidente yugoslavo Slobodan Milosevic e il presidente del Kosovo Ibrahim Rugova.

Il Tribunale Penale Internazionale per la ex Yugoslavia è affollato di giornalisti venuti da tutto il mondo per assistere al confronto in aula tra l'ex capo di stato yugoslavo e l'attuale presidente del Kosovo.

Il procuratore capo Carla Del Ponte è in aula, ma è il suo primo sostituto, il britannico Geoffrey Nice, a condurre l'interrogatorio del testimone «eccellente» Ibrahim Rugova.

Slobodan Milosevic è più combattivo che mai, all'inizio dell'udienza è attento ad ogni particolare e prende appunti.

La storia raccontata dal presidente del Kosovo

Il presidente kosovaro Rugova ha oggi ripercorso la storia del conflitto dal suo punto di vista, a partire dal 1989, ricordando tra l'altro il referendum sulle riforme costituzionali in Serbia del 2 luglio [cfr. Balcani: una cronologia] e la "dichiarazione di indipendenza" adottata da 115 deputati albanesi il 3 luglio 1990.

"La nostra intenzione era quella di avere una repubblica indipendente del Kosovo all'interno della Confederazione yugoslava, rispettando tutti i cittadini. Questo era il nostro obiettivo principale"

Rugova ha poi parlato dei negoziati di Rambouillet, degli accordi del 1996 sul diritto all'istruzione per i kosovari di etnia albanese, e degli incontri con Milosevic nel 1998 e nel 1999.

Il presidente ha specificato che in Parlamento "c'era polizia ovunque, polizia segreta, polizia in borghese, polizia regolare" e ha ricordato l'incendio del suo ufficio e della sede della Lega Democratica del Kosovo dopo l'inizio dei bombardamenti NATO. "Le milizie serbe hanno dato alle fiamme il mio ufficio, per vendetta. Lo hanno incendiato due volte, perché non erano sicuri di aver bruciato tutto"

I negoziati di Rambouillet

Rugova ha affermato che la delegazione albanese è "andata ai negoziati con la convinzione che si sarebbe trovato un accordo, la situazione stava peggiorando notevolmente e la posizione della nostra delegazione era che si dovesse trovare un accordo"; i serbi invece "non erano intenzionati a raggiungere un accordo".

Il presidente ha quindi ricordato l'intervento di Madeleine Albright, allora segretario di Stato Usa il 22 febbraio 1999, 16 giorni dopo l'inizio della conferenza di pace.
"La Albright ha detto alla delegazione serba: o si raggiunge un accordo o vi bombardiamo"

L'altra faccia della storia

"Signor Rugova crede che lei e gli altri albanesi siano stati utilizzati per incrementareil Grande Potere?. Risponda con un sì o un no", ha chiesto Milosevic.
"Non siamo stati usati, la comunità internazionale ci ha aiutato per salvare civili innocenti dal massacro" , ha risposto Rugova
"La storia fornisce molti esempi che dimostrano il contrario", ha commentato Milosevic

Questi i primi momenti del controinterrogatorio in cui i due leader a confronto hanno 'sguainato le spade'

Rugova: L'Uck non era un'organizzazione terroristica


Nel controinterrogatorio, alla domanda ormai di rito sull'Uck, Rugova ha risposto che "l'Esercito di Liberazione del Kosovo non era un'organizzazione terroristica", ma era un movimento partigiano. Milosevic ha quindi fornito una vasta documentazione di stampa 'occidentale' e di documenti ufficiali USA che dimostrerebbero il contrario

Milosevic «vince» una battaglia formale

Oggi Slobodan Milosevic ha vinto una piccola ma significativa battaglia nel processo. È riuscito infatti, con l'abilità di un giocoliere, a far passare il principio di pertinenza per domande, almeno in questo caso specifico, che riguardano anche l'attuale situazione nei Balcani.

"In politica - ha affermato - i fatti sono misurati in base alle conseguenze". Con questa affermazione l'imputato ha inferto un colpo all'accusa, in quanto è riuscito di fatto a far passare l'idea di un 'processo politico' e della sua attuale condizione di 'capro espiatorio'.

Il duello con May

"Il testimone ha detto o no che la NATO stava proteggendo tutti i kosovari, serbi, turchi, ecc.? Quindi quello che sto chiedendo è pertinente", ha affermato Milosevic.

"Qual è la rilevanza rispetto a questo processo?", ha chiesto May

"La rilevanza è che l'attacco NATO ha ucciso migliaia di serbi ed è stato un attacco terroristico contro uno stato sovrano", ha spiegato la difesa

"Va bene, quanto è accaduto prima è rilevante ma non quanto sta accadendo oggi", ha affermato May

"In politica - ha affermato la difesa - le cose sono misurate in base alle conseguenze, e quello che sta accadendo ora è una conseguenza di quanto è accaduto prima"
"Chiedo consiglio su questo e potrò darle una risposta dopo l'aggiornamento"

La decisione della corte

Il Consiglio ha chiarito che "questa corte non è un'arena politica", comunque "non si può prescindere" dalla particolarità del caso. Quindi Milosevic potrà, solo in determinati casi, porre domande ai testimoni anche sull'attuale situazione politica.

Rugova tornerà in aula lunedì

by Valentina Cosimati
pubblicato su RadioRadicale.it
L'Aja, 3 maggio 2002

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